martedì 14 maggio 2013

Il bicchiere mezzo pieno: la crisi

Un proverbio giapponese dice:
Non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo.
Così, stamattina mentre ero in auto ho cominciato tra me e me a fare i conti dei lati positivi della crisi, e me ne sono venuti alcuni.
Ci sono in giro molte più biciclette: sarà che il caro benzina non si ferma mai, e la spesa per dissetare i serbatoi sempre vuoti diventa via via più pesante per le tasche delle famiglie italiane, ma mai come ora si sono viste in giro tante biciclette, soprattutto nelle prime ore del mattino in settimana; studenti, ma anche impiegati, commesse… complice il bel tempo, non sembra più di stare in una trafficatissima città del Nord Italia, grigia e chiusa nelle sue scatolette con le ruote, ma finalmente in una delle città dell’Emilia Romagna, mi ricorda il mare di biciclette di Parma e Bologna (ci arriveremo sì, anche qui a Torino). Chissà, magari spegnendo i riscaldamenti e smettendo di usare l’auto in modo compulsivo… anche l’aria che respiriamo migliorerà.
Molte mamme si trovano a dover affrontare i tagli alle entrate e la spesa al supermercato: come risultato, c’è stato un crollo del 4% sull’acquisto dei piatti pronti, quelli che si comprano nei reparti frigo del super e che son pronti in un batter d’occhio; pratici sì, ma a conti fatti ben più cari della somma dei singoli ingredienti. Tanto vale allora provare a cimentarsi in cucina: con tutti i programmi di cucina in onda a qualsiasi ora, non dovrebbe essere difficile!
 Alla diminuzione degli acquisti dei prodotti confezionati, corrisponde invece un aumento dell’8% del consumo di uova, farina, e tutti gli ingredienti usati per la preparazione dei dolci: vuoi vedere che finalmente i bimbi torneranno ad andare a scuola con la merenda preparata dalla mamma? Che dolci i bimbi con la fetta di torta arrotolata nel tovagliolo o nell’alluminio…
Abbiamo riscoperto il piacere di invitare a casa gli amici, e passare con loro una serata in compagnia, non per forza vestiti di tutto punto ma un po’ più liberi e informali; di questo si lagnano un po’ le pizzerie, i ristoranti ed i luoghi di ritrovo, ma non troppo: basta infatti cercare il locale che faccia il servizio di “apericena” e si riesce a mangiare fuori in compagnia degli amici (alcuni posticini sono veramente una sorpresa) senza dover preparare, né spendere capitali in cene.
Aria di novità anche tra le proposte gastronomiche: aprono infatti molti piccoli locali specializzati in menù semplici, fatti di taglieri, di zuppe, di piatti contadini tipo le patate ripiene, che nessuno di noi avrebbe sognato di mangiare al ristorante, ma che tanto conforto danno allo stomaco (ed al portafogli!).





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